venerdì 17 luglio 2015

RECENSIONE "LA BELLEZZA DELLE COSE FRAGILI" DI TAIYE SELASI

                       TRAMA
Kweku Sai è morto all'alba, davanti al mare della sua casa in Ghana. Quella casa l'aveva disegnata lui stesso su un tovagliolino di carta, tanti anni prima: un rapido schizzo, poco più che un appunto, come quando si annota un sogno prima che svanisca. Il suo sogno era avere accanto a sé, ognuno in una stanza, i quattro figli e la moglie Fola. Una casa che fosse contenuta in una casa più grande - il Ghana, da cui era fuggito giovanissimo - e che, a sua volta, contenesse una casa più piccola, la sua famiglia. Ma quella mattina Kweku è lontano dai suoi figli e da Fola. Perché il chirurgo più geniale di Boston, il ragazzo prodigio che da un villaggio africano era riuscito a scalare le più importanti università statunitensi, il padre premuroso e venerato, il marito fedele e innamorato, oggi muore lontano dalla sua famiglia? Lontano da Olu, il figlio maggiore, che ha seguito le orme del padre per vivere la vita che il genitore avrebbe dovuto vivere. Lontano dai gemelli, Taiwo e Kehinde, la cui miracolosa bellezza non riesce a nascondere le loro ferite. Lontano da Sadie, dalla sua inquietudine, dal suo sentimento di costante inadeguatezza. E lontano da Fola, la sua Fola. Ma le cose che sembrano più fragili, come i sogni, come certe famiglie, a volte sono quelle che si rivelano più resistenti, quelle che si scoprono più forti della Storia (delle sue guerre, delle sue ingiustizie) e del Tempo.
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                                                    Recensione
Finalmente ho trovato il tempo per recensire l'ultimo libro che ho letto e ci sarebbero così tante cose da dire che non so da dove iniziare. Innanzitutto vi riconduco all'appuntamento della rubrica The Lost Cover corrispondente a questo libro che potete trovare qui.
Nel corso della lettura di questo libro ho cambiato innumerevoli volte parere sul suo giudizio e davvero in un modo che non mi era mai capitato prima. E' strutturato in tre parti e ognuna sembra arrivarti in modo diverso. Per leggere la prima ci ho messo molto tempo, una pagina non mi incuriosiva per la successiva e di seguito mi sono dovuta un po' 'trascinare' nella lettura, indecisa se continuare o sospendere il libro. Sono felice di non averlo fatto perché si è rivelato qualcosa di magico e particolare, un libro che merita davvero per i contenuti originali e lo stile descrittivo che entra nella mente dei personaggi come se fosse collegata a quella del lettore. Il valore della famiglia, dell'amore, la debolezza, l'armatura  che ci si costruisce per protezione dal mondo contemporaneo, il razzismo, l'importanza della riflessione e della fiducia in se stessi.

"Non lo capirebbero. Loro sono belle, una condizione che entrambe danno per scontata, anche se non per colpa loro (ma grazie agli scherzi della genetica). Sadie sa che la loro empatia è vincolata dai limiti della loro realtà. Non riescono a immaginare cosa significhi non essere belle. Un po' come, per esempio, una donna può immaginare di essere un uomo - può chiudere gli occhi e immaginare cosa significa "essere un uomo" per lei - ma non può immaginare cosa significa non essere donna, non avrebbe alcuna base d'appoggio, anche se si sforzasse. Perciò l'immaginazione della donna bella è limitata, non ha riferimenti per quanto riguarda l'esperienza di passare inosservati. Perlopiù a lei non interessa scandagliare le ragioni per cui il mondo non la vede. Sembra una cosa un po' troppo stereotipata, melodrammatica per una ragazza con il suo sarcasmo e il suo livello di istruzione."

Come si può lontanamente immaginare da queste righe, all'interno del romanzo di fa tappa in tutte le vite dei componenti di questa famiglia dispersa nel mondo, e nelle loro parole si legge la ferita causata dalla prima perdita del padre e dal senso di colpa per aver agito d'istinto. Un errore da cui non si tornerà mai indietro. Perché per ognuno di loro l'unico modo per andare avanti è quello di non guardarsi mai alle spalle.


domenica 12 luglio 2015

3. WEEKLY LIFE

Saaalve! E' terminata un'altra settimana super calda e io faccio -7 alla partenza. Il prossimo appuntamento con Weekly life credo sarà scritto in aeroporto e sempre se riuscirò a pubblicarlo... spero di si! 

Le tre cose migliori di questa settimana sono difficili da scegliere perché non ho fatto granché, sono sempre a casa a preparare cose, ma:
- due giorni fa abbiamo fatto una sorpresa a mia nonna andandola a trovare a casa sua senza     preavviso e lei è stata super contenta, continuava a dire che le sembrava di sognare, poi abbiamo ordinato le pizze a domicilio e le abbiamo mangiate sul terrazzo, un cucchiaio di gelato e la giornata è perfetta
- in questo periodo sto avendo davvero un bel rapporto con mamma, stiamo sempre insieme e parliamo molto, ci siamo vicine a vicenda
- infatti, mercoledi, mi pare, siamo andate insieme a fare la spesa e poi abbiamo preso una pizza l'abbiamo divisa a metà e mangiata in macchina, solo io e lei

Le tre cose peggiori sono state:
- nella prima parte della settimana ho mangiato qualche schifezza in più
- non sono dimagrita quanto avrei voluto per la partenza, quindi sono in ansia e preoccupata di stare a disagio in qualche situazione o non godermi ogni momento come vorrei o essere in imbarazzo magari in un negozio nel provare un capo che se fossi più magra mi starebbe bene
- non sono riuscita a fare molto sport per il caldo assurdo e che io non sopporto per niente 


giovedì 9 luglio 2015

WISHLIST

Pagina in continuo aggiornamento. Dedicata alla raccolta dei titoli che ho in programma di leggere.